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L'approccio psicologico nell'atleta

L’approccio psicologico nello sport: il modello SFERA

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La possibilità di esprimere al meglio le proprie capacità in allenamento piuttosto che in gara è da sempre legata alla capacità psicologica di attingere alle proprie risorse mentali riducendone gli effetti negativi. L’obiettivo è quello di ridurre al minimo gli effetti psicologici negativi e modulare gli stati di tensione.

L’attuale tendenza è quella di lavorare sulla coscienza dell’atleta e delle sue emozioni in modo da focalizzarlo completamente sul gesto atletico, evitando che altre perturbazioni possano distrarlo dal compito.

Un modello applicativo molto strutturato è rappresentato da SFERA del Professore Vercelli (2005)
Questo modello tende a creare consapevolezza riguardo al funzionamento generale dell’atleta riguardo la prestazione. SFERA rende possibile capire cosa sia successo all’atleta a livello mentale nel momento della prestazione, capire il problema e cercare di migliorare la situazione basandosi su un analisi consapevole degli stati mentali percepiti durante l’esercizio.

Si divide in 5 punti quantificabili:

  1. Sincronia: rappresenta il livello di connessione mente-corpo, una sorta di concentrazione riguardo al gesto, è l’essere presenti nel momento senza proiettare la mente al futuro o al passato. Se la sincronia non è elevata la persona si sbilancia sul pensiero e non sul gesto, la mente va al risultato e non alla prestazione.
  2. Punti di Forza: sono le migliori capacità dell’atleta (fisiche, tecniche, tattiche, mentali). In prestazione è necessario che l’atleta sia consapevole delle sue qualità, questo produrrà sensazione di auto-efficacia portando alla sicurezza di sé.
  3. Energia: rappresenta la capacità di utilizzare la corretta quantità di energia durante lo sforzo. Quando c’è energia ci si sente comodi perché si è in grado di modularla in base alle necessità. Uno scorretto utilizzo delle energie può portare all’affaticamento e a sensazioni negative. Un esempio è focalizzare l’attenzione su elementi che non si possono controllare e quindi non dipendono da me, creando preoccupazione.
  4. Ritmo: rappresenta la giusta sinergia e fluidità nei movimenti. Fa riferimento alla Sincronia (non riesco a concentrarmi), oppure all’energia (sono partito troppo forte e ora sono cotto e seccato).
  5. Attivazione: da intendere come presente oppure no. Un atleta è attivato quando ha voglia di fare, piacere, motivazione ed entusiasmo, insegue un obiettivo. L’avere un obiettivo è fondamentale e in non averlo spesso può creare una scarsa attivazione.

Contestualizzando questi aspetti riguardo ad una prestazione l’atleta può creare una consapevolezza maggiore riguardo all’approccio alla prestazione, all’insorgenza di emozioni negative, al riconoscimento di false preoccupazioni, migliorando così la prestazione.

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